Ius Soli o infrastrutture: qual è la priorità per Delrio?

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Oggi, leggo che il nostro ministro delle infrastrutture e trasporti, Delrio, sta iniziando uno sciopero della fame per sensibilzzare gli italiani al tema dello Ius Soli. Approfitto di questa notizia, per sottolineare due fattori chiave che differenziano la Cina e l’Italia.

  1. Sulla questione di gestione del flusso migratorio, la Cina ha adottato un modello dove, il primo passo, è costituito dagli investimenti e gli sviluppi di infrastrutture e poi, in un secondo tempo, si accoglie il flusso migratorio che dalle campagna va verso le città al ritmo di 20 milioni l’anno. I risultati di tale sforzo sono evidenti nelle statistiche che allego in fondo e che rendono la vita dei lavoratori migranti abbastanza decorosa: dato il numero elevato di flussi migratori, mi sento di dire che sia un successo senza precendenti nella storia. Da noi, invece, il modello sembra invertito e pare che si faccia prima accoglienza e, poi, si passa allo sviluppo delle infrastutture. Ho parlato di questo temo in uno Videocast, dove sottolineo che è evidente che questo modello “al contrario” non possa portare quei benefici economici e sociali a chi arriva in Europa da terre meno fortunate e le conseguenti tensioni sociali, sono anche il risultato di un modello di sviluppo che è sempre “emergenza perpetua” e raramente programmazione.
  2. Il secondo fattore di grande differenza è che in Cina, i ministri fanno il loro mestiere e basta. Un collega mi ha fatto notare che l’azione di Delrio è un’iniziativa personale e non va interpretata come se il ministero dei trasporti avesse per priorità lo Ius Soli. Ci può stare. Ma un ministro deve essere al 100% efficace nella sua mansione primaria, che è quella di servire il paese. Se io dovessi fare lo sciopero della fame per motivi che esulano dal mio lavoro di professore, è chiaro che prenderei dei mesi di aspettativa, perchè so che, se non mangio, non posso rendere al massimo. Sarebbe, quindi, opportuno che il nostro ministro dei trasporti scegliesse tra il fare il ministro a tempo pieno, dimettersi, o cambiare ministero.

Io penso che ad un bambino e alla sua famiglia importi di più che le scuole non crollino ai primi tremori, che sui treni si viaggi comodi, sicuri ed in orario, piuttosto che avere il passaporto di un certo paese. Se si riesce a fare entrambe le cose, tanto meglio, ma non mi sembra sia il caso dell’Italia. Quindi, attenzione alle priorità e alle job description di ogni singolo rappresentante del governo.

Statistiche allegate

Ferrovie: la CIna ha oggi 24,000 km di rete ferroviaria ad alta velocità che diventeranno presto 40,000. L’italia ne ha oggi 1,300 Km che diventeranno 1,400. Per capire, l’Italia aggiungerà 100 km di linee, la Cina 16,000 km. La Cina in un anno investe 100 milardi di Euro, l’Italia 4 (credo). L’Inghilterra 13, la Francia 8, la Germania 4.

Porti: 7 dei porti più grandi al mondo sono in Cina. In ordine di volume (milioni di TEU) 1) Shanghai (36), Singapore (31), Shenzhen (24), Ningbo (21), Hong Kong (20), Busan (19), Qingdao (17), Guangzhou (17), Jebel (15), Tianjin (14). Per paragoni: Rotterdam (12), Anversa (10), Hamburgo (9), Pireo e Gioia Tauro (3).

Ponti: Danyang-Kunshan, il più lungo al mondo (160 Km). Una decina ancora piu ‘brevi’, fino ad arrivare al ponte sulla baia di Hangzhou (che uso frequentemente), 35 km di lunghezza, tutto in mare aperto. Il ponte di Messina, per lunghezza, non figurerebbe neppure alla decima schermata.

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