Proposta per un vero “Recovery Plan” per l’Italia

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L’Italia oggi deve affrontare tre sfide: 1) Gestire l’emergenza; 2) Pianificare ed eseguire piano di rinascita del paese; 3) Non perdere la grande opportunità che la crisi ci sta offrendo.

Il Recovery Plan presentato il 12 gennaio contiene misure, anche utili ed interessanti, ma è focalizzato su micro-problemi e micro-soluzioni. È un piano di salvataggio, ma non di rilancio del paese. Manca di coraggio, visione dell’Italia che sarà nel 2030 e di leadership. Il nostro è un paese del G7 e deve essere e agire da leader. Non c’è più tempo

Di seguito la filosofia della mia proposta, Piano Geraci, e la lista degli obiettivi da perseguire: ecco il Link

8 COMMENTS

  1. Snellire la burocrazia meno corruzione sistemi trasparenza e una strategia europea globale dv L Italia faccia la sua parte … puntare su poche cose ma fate bene .. blochain e intelligenza artificiale devono essere tra le prime cose

    • Sono d’accordo. E’ all’interno del Doing Business e di altri punti trasversali. Aggiungo qualcosa in piu’ su tech, come suggerisce

  2. Non ha senso usare soldi che comunque andranno restituiti (saldo netto per l’Italia negativo) il cui arrivo inoltre è condizionato al rispetto delle raccomandazioni paese della commissione UE. Un vero meccanismo di colonizzazione!

  3. Ringrazio il prof. Geraci di avermi contattato, cercherò di onorare con qualche riflessione questo invito.
    Prof. Pasquale Hamel

  4. Onorato per essere stato preso in considerazione. Propongo di interpellare anche il Prof. di economia Valerio Malvezzi, politico, consulente fisso di Radio Radio su Youtube, oltre che docente e conferenziere.
    Sono certo che insieme al Prof. Michele Geraci, troveranno una intesa comune per una economia “umanistica” che preservi le piccole e medie imprese, vero volano dell’economia da sempre. La tendenza oggi e’ la loro chiusura!
    Basta licenziamenti e fallimenti di imprese.
    L’Italia torni a sorridere e ad essere una grande nazione. Ad oggi manca questo impulso. Questo non e’ progresso ma regresso.
    Scrivere e’ dare voce a chi non ce l’ha.
    I miei ossequi.

  5. Mi piacciono molti punti, ad es quello di rafforzare le Università per scalare il ranking di quelle più prestigiose al mondo.

    Per le rinnovabili, l’Italia deve a mio avviso uscire dalla morsa delle lobby e dei grandi produttori di fossili che controllano lo scacchiere mondiale di geopolitica: che si usino i tetti degli edifici pubblici per installare in tutto il paese centinaia di solar farm. Che si guidi la transizione ecologica mondiale da leader. Ad oggi l’Italia è l’unico paese del G7 che deve importare energia dall’estero ogni anno poiché la produzione interna è tenuta dai colossi italiani al 90% del fabbisogno. L’Italia brucia fossili (gas e carbone) per produrre il 50% dell’energia usata.

    Numeri alla mano:
    1. L’Italia produce l’89% dell’energia che consuma (fonte: Terna);
    2. Importa il 94% di gas (fonte: Corriere);
    3. L’11% dell’energia consumata viene dall’estero (misto di fossili e green), il 38% da rinnovabili, il restante 51% da non rinnovabili, principalmente gas per oltre il 46% che viene bruciato per produrre corrente (fonte: Terna, Ember-climate.org).

    Nel 2020 l’Italia ha anche bruciato carbone per produrre 15 TWh di energia sul totale di 273 TWh prodotti (fonte: Terna, Ember-climate.org).

    In ultimo: la posizione strategica nel Mediterraneo ci dovrebbe portare a guidare tutta l’Europa sul tema scambi e migrazioni in ambito EMEA, con un tavolo permanente ed una commissione multi country.

    Mi piacerebbe che ci fosse una visione come la sua nell’attuale o prossimo Governo.

  6. Buongiorno Prof. Geraci,
    La ringrazio per aver chiesto anche il mio parere ed il mio umile contributo.

    Ho apprezzato diversi punti, in particolare:
    – Portare l’Italia tra le top 20 della classifica “Doing Business”
    – Calcolo dell’aliquota ottimale che massimizza introito fiscale: curva Laffer per l’Italia
    – Definire Politica migratoria ottimale: quanti migranti, da dove, e quali competenze servono

    Tra i progetti specifici:
    – Avere 5 Università Italiane tra le top 100 al mondo
    – Rendere il Sud Italia autosufficiente di Energia
    – Dal contante al pagamento elettronico

    Aggiungerei ai punti che Lei ha già incluso:
    – Riforma radicale dell’ordinamento penale che, secondo me, va riformulato a partire dalle sue fondamenta
    – Evoluzione della nostra forma di governo verso una Repubblica presidenziale.

  7. L’energia prodotta in loco deve essere in primis usata nel posto di produzione e non portata altrove. Le comunità si uniscano in micro produttori di energia scambiata nel posto attraverso IA che evita trasporti e scambi inutili. Questo sarà fondamentale per avere una razionalizzazione delle produzioni ma anche un costo minore e meno speculazione. Da questi presupposti si potranno fare altri progetti ma questo e’ fondamentale. Già si parla di Eolico SPECULATIVO !!!!

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