Quanto sappiamo veramente della Cina? Beppe Grillo ha gentilmente ospitato nel suo nuovo blog la prima parte del mio documentario sull’economia rurale in Cina. La prima puntata, 10 minuti, tratta il tema del reddito dei contadini e di come si è evoluto nell’arco di questi 40 anni di riforme.
Attraverso questo documentario, prodotto e presentato dall’economista Michele Geraci, suddiviso in più puntate, andremo a scoprire aspetti economici e sociali di questa immensa nazione che corre velocemente verso il futuro.
Di seguito il testo integrale in italiano.
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La prima puntata del documentario è sull’Economia Rurale.
di Michele Geraci – Forse, abbiamo sentito parlare dei bellissimi villaggi della Cina. Sappiamo di certo del potere commerciale della Cina. Forse avremo visto la modernità delle città. Sappiamo che Shanghai sta rapidamente diventando un centro finanziario internazionale e magari immaginiamo come la Cina si evolverà in futuro. Tuttavia…Forse…Non conosciamo affatto la Cina.
L’Economia Rurale in Cina
Salve a tutti e benvenuti al primo episodio di “Economia e Società in Cina”.
Inizieremo con la prima parte di questo documentario e parleremo dell’economia rurale della Cina. Perché per capire a fondo il modello di sviluppo economico cinese e le opportunità commerciali che questo Paese offre dobbiamo prima capire come funziona l’economia rurale. E questo è vero, sia che si faccia del commercio nei settori dell’elettronica, tessile o altro.
L’economia cinese è un ecosistema complesso e correlato e l’inizio è proprio nelle campagne. La crescita futura della Cina dipende in gran parte dal flusso migratorio dalle campagne alle città. Ciò fornisce un contributo alla crescita economica del Paese. Ed è del tutto naturale, tutti cercano una vita migliore salari più alti, condizioni di vita migliori con accesso a più servizi.
Negli ultimi 30 anni, questo modello di sviluppo ha avuto successo Sin dalle riforme introdotte nel 1978 da Deng Xiaoping.
Questo ha funzionato finora, ma cosa accadrà in futuro? Le previsioni di crescita futura si basano sul presupposto che questo flusso migratorio continuerà in futuro e che circa 12 milioni di persone all’anno migreranno dalla campagna alla città.
Tuttavia questo è ciò che pensano i contadini, ascoltiamoli: “No, non mi interessa. La vita in città non mi interessa. Si sta bene in campagna. Si sta bene in campagna. Non voglio andare via…sono felice di vivere qui, l’aria è più fresca e pulita nelle campagne…Prima o poi tornerò in campagna Le foglie cadono sempre vicino agli alberi…”
Ma, siamo certi che tale flusso migratorio continuerà anche in futuro? E’ una previsione ottimistica? La crescita economica della Cina dovrà affrontare delle sfide. Per rispondere a questa domanda siamo andati nel Guizhou, nel sud-ovest della Cina. Guizhou è la provincia con il Pil pro capite più basso, 2,200 dollari l’anno rispetto a quello di Shanghai che raggiunge più di 10.000 dollari all’anno (valori del 2011). Ma prima esaminiamo brevemente la storia delle riforme rurali.
Prima del 1978…indipendentemente dalla produttività dei contadini il loro reddito era limitato, non c’era quindi alcun incentivo a lavorare di più per produrre di più.
In seguito con l’introduzione delle riforme di Deng Xiaoping fu permesso agli agricoltori di tenere per se il surplus produttivo, che poteva essere venduto e produrre ulteriore reddito. Non c’è bisogno di un premio Nobel per capire che ciò ha completamente alterato le dinamiche produttive. Uno dei risultati più importanti di queste riforme è stato il drammatico aumento dei redditi degli agricoltori.
Questo grafico mostra l’evoluzione del reddito personale rurale e urbano dal 1978 fino ad oggi. Nel 1978 il reddito medio di un residente rurale era di soli 130 RMB per anno, oggi ha raggiunto i 7000 RMB per anno un aumento di oltre cinquanta volte. Allo stesso tempo, il reddito del cittadino urbano è aumentato dai 340 RMB del 1978 a più di 22,000 oggi.
Voglio dividere questo trentennio di riforme in tre periodi: Nel primo decennio il rapporto tra reddito urbano e rurale diminuisce in modo significativo a conferma che i primi beneficiari delle riforme erano effettivamente gli agricoltori.
Questa è l’era di Deng Xiaoping, egli stesso originario di una zona rurale. In seguito, dal 1990 al 2004 lo sviluppo economico.
In seguito, dal 1990 al 2004 lo sviluppo economico si è spostato a favore dello sviluppo urbano si è spostato a favore dello sviluppo urbano, come le città costiere. Questo è il periodo di Jiang Zemin, ex sindaco di Shanghai.
Infine, nell’ultimo decennio, sotto la guida di Hu Jintao e Wen Jiabao, che hanno introdotto il concetto di società armoniosa il rapporto tra reddito urbano-rurale è rimasto stabile
Quindi, per prevedere l’evoluzione di questa disparità di reddito basta guardare il luogo di origine dell’attuale leadership. Nonostante la crescente disparità di reddito. c’è stato un miglioramento eccezionale delle condizioni di vita. Trent’anni di riforme hanno risollevato. quattrocento milioni di persone dalla povertà. Questo è un risultato senza precedenti nella storia del genere umano. Non importa di cosa il si possa pensare del sistema cinese. La Cina ha realizzato qualcosa che nessun altro aveva mai fatto prima. L’agricoltura rimane un settore molto importante dell’economia, contribuendo per il 12% al PIL e dando un impiego a circa il 25% della popolazione, circa trecento milioni di persone. Naturalmente il clima e la geografia determinano, quale prodotto coltivare in una determinata zona. Ad esempio, il riso viene coltivato principalmente nella parte meridionale della Cina dove il clima mite e umido favorisce 2 talvolta 3 raccolti all’anno, Mais, grano e soia normalmente sono coltivati nella parte nord orientale della Cina.
A differenza dei paesi occidentali i residenti rurali della Cina devono affrontare varie difficoltà come l’accesso al credito, i diritti di proprietà della terra e il sistema Hukou che è il sistema di registrazione della residenza che sostanzialmente separa i cittadini in due classi: rurali e urbani.
“Quanto guadagni?“
“Circa 450 dollari all’anno”
“Non molto, quanto basta per sopravvivere”
“Circa $2,000 dollari all’anno”
“Circa $1,500 dollari all’anno”
“$1,500 dollari all’anno”
“Com’è vivere in campagna?”
“Si vive bene, molto bene”
“L’aria è fresca e pulita qui”
“Le aree rurali hanno ancora un potenziale di sviluppo”
“Non credo sia facile vivere in campagna”
“Non è facile”
“Non sono poi così soddisfatta della mia condizione economica”
“La gente qui svolge piccoli mestieri, I soliti lavori di campagna, Ogni giorno spero solo che i miei affari migliorino, E questo mi fa vivere bene, soddisfatto…felice”
“Voglio trasferirmi in città, fare soldi e comprare una casa”
“Il mio sogno è vivere in città, avere una carriera, e poi, come dire, mi piacerebbe che la mia famiglia e i miei partenti siano felici.”
La condizione economica nelle aree rurali non è poi così drammatica. Certo, il reddito medio è solo un terzo di quello urbano, ma c’è dell’altro. Il costo della vita nelle aree rurali è solo una frazione. Gli agricoltori hanno l’uso della terra che rappresenta una fonte di reddito abbastanza stabile. L’alloggio è gratuito, il cibo è quasi garantito dalle loro terre o da quella dei vicini, inoltre, anche se il lavoro nei campi può risultare stancante. Nel corso dell’anno vengono trascorse soltanto poche settimane nei campi durante la raccolta e la semina.Il resto del tempo viene trascorso in relax godendosi la compagnia di familiari e amici. Inoltre, durante questi periodi, se lo desiderano possono svolgere lavori part-time in negozi locali o dedicarsi ad altre attività legate all’agricoltura, che aumenterebbero ulteriormente il loro reddito.
Sappiamo quindi che il reddito degli agricoltori è molto basso, circa $1,200 dollari l’anno ma sappiamo anche che gran parte di questo reddito proviene da altre attività come lavori part-time o pagamenti dei familiari che si trasferiscono nelle città.
Il reddito effettivo quindi proveniente da pure attività rurali è di $500 dollari all’anno. Lavorare come agricoltore non è un’attività molto lucrativa.
Cosa possono fare quindi per aumentare le loro entrate? Alcune possibilità potrebbero acquistare fertilizzanti migliori, investire in macchinari agricoli o progredire lungo la catena dei valori. Invece di coltivare il riso potrebbero coltivare peperoni o anche allevare animali. Ma dove trovano i fondi per investire?
Il micro-credito può essere la risposta?
Staremo a vedere la prossima volta…
Spero sia stato di vostro gradimento Vi invito a seguire la prossima puntata.
Grazie e Arrivederci
Presentato e Prodotto da Michele Geraci