“Costi e Benefici della Via della Seta: Un Mistero?”

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Nella “analisi” costi benefici, i due autori sostengono che nella ViaDellaSeta ci sono più svantaggi che vantaggi e a sostegno di ciò, citano che gli altri soli paesi che hanno firmato sono o del terzo mondo, o quelli dell’Europa dell’Est e la Grecia, insomma paesi a basso reddito/capite

Dimenticano, sicuramente per la fretta o per l’eccessivo fervore “Atlantista”, di ricordare che, oltre all’Italia, sono nella Via della Seta ben altri 14 paesi UE e NATO (tema di cui dovrebbero essere esperti), oltre alla Svizzera e Lussemburgo, paese fondatore dell UE stessa. Insieme Lux e Svizzera sono e i due paesi europei col più alto reddito pro capite

Questi fantomatici “svantaggi” restano un mistero all’interno dell’articolo. Gli autori dell’analisi costi-benefici, entrano in terreno non a loro noto quando, tra gli “svantaggi” si avventurano a citare l’accordo tra Cosco e il porto del Pireo che, dimenticano di dirvi, grazie agli investimenti cinesi è passato da 1mn a 6mn di container all’anno, dando lavoro ai greci, che ne avevano bisogno, e Pil.

Non comprendo quale sarebbe lo “svantaggio” per la Grecia.

Io volevo fare lo stesso per Trieste: aumentare la capienza da 700mila a 3milioni TEU, divergere gran parte del traffico proveniente dall’Asia sul nostro porto, invece che a Rotterdam o Coper, far lavorare i nostri portuali, essere noi e non gli olandesi a controllare il contenuto delle merci dalla Cina, e sviluppare una rete logistica ferroviaria da Trieste verso Ungheria/Ucraina e europa orientale da un lato, e verso la Germania, Kiel e la Scandinavia dall’altro.

Insomma un progetto in linea con gli interessi dell’Italia

Non comprendo quale sarebbe stato lo “svantaggio” di cui i due autori parlano

Forse non lo sanno neppure loro. Ne sono sicuro

Voi che ne pensate? Mi aiutate a capire questi costi e benefici?

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