L’industria della moda uomo italiana sta assumendo un’importanza crescente all’interno dell’intero sistema moda nazionale. Dal 2013, il fatturato complessivo è aumentato di quasi 1 miliardo di Euro, ed è stimato a 9,4 miliardi nel 2018, concorrendo così al 17,5% del turnover generato dall’intera filiera nazionale del Tessile-Moda.
- La moda uomo italiana è un comparto in espansione: 9,4 miliardi di Euro il fatturato stimato nel 2018, quasi un miliardo in più rispetto al 2013;
- Importantissimo il ruolo dell’export, che pesa per oltre il 65% del fatturato totale e che è cresciuto ad una media del 3% annuo nell’ultimo quinquennio;
- Interessanti le prospettive nell’Estremo Oriente, dove spicca la crescita delle vendite in Cina e Corea del Sud nei primi 9 mesi del 2018 (+27,7% e +18,2%, rispettivamente, la crescita tendenziale).
La leadership italiana nel comparto della moda maschile di fascia media e medio-alta è ben descritto dai seguenti numeri: grazie ad un fatturato estero superiore al 65% del totale, produciamo quasi il 46% del totale dei capi maschili venduti in tutto il mondo e ben il 70% di giacche e pantaloni. L’export è difatti stato, come in altri settori, il traino dell’industria a dispetto di una domanda interna stagnante o addirittura in calo. Nel 2017, anno particolarmente felice per gli esportatori italiani, le esportazioni sono cresciute del 5,2, mentre per l’intero 2018 si stima una crescita dell’export del 3,9% (il fatturato domestico, d’altra parte, non ha registrato variazioni nel 2017 ed è stimato in contrazione del 3,1% nel 2018). Fonte: Elaborazione Segreteria Sottosegretario Geraci su dati ISTAT e Confindustria Moda
Il commercio estero dell’industria della moda maschile italiana è abbastanza bilanciato tra destinazioni UE ed extra-UE: nei primi 9 mesi del 2018, le prime rappresentano il 52,4% dell’export totale (+1,6% la crescita tendenziale) e le seconde il 47,6% (+9,0% la crescita tendenziale). Mentre i principali partner commerciali dell’industria sono, ad eccezione degli Stati Uniti, paesi europei (nell’ordine, Germania, Regno Unito, Svizzera e Francia), l’Estremo Oriente si rivela particolarmente favorevole alla moda maschile italiana. Impressionano in tal senso i risultati osservati nei primi tre trimestri del 2018, soprattutto per quanto riguarda due mercati di grande prospettiva per il settore quali la Cina (+27,7% rispetto lo stesso periodo del 2017) e la Corea del Sud (+18,2%). Vale la pena notare come questi due paesi siano stati la destinazione di due mie recenti missioni, a testimonianza dell’attenzione posta dal governo al rafforzamento delle relazioni con quei partner che offrono importanti prospettive di crescita per l’Italia.
La mia missione ‘spot’ a Firenze per partecipare a Pitti Uomo 2019 ha un molteplice significato:
- Testimoniare il rinnovato impegno, anche finanziario, del Governo italiano nei confronti di una delle più importanti manifestazioni fieristiche della moda maschile italiana e in assoluto a livello mondiale, un segnale importante di apprezzamento e attenzione per quello che l’intero comparto ha realizzato in passato, sta realizzando ora e può realizzare in futuro, sia per sé stesso che per l’intero Made in Italy nel mondo.
- Un segnale di dialogo con i professionisti del settore per intavolare assieme una strategia condivisa, ascoltare i loro suggerimenti, anche critiche costruttive e tradurli se possibile in azioni e riforme a vantaggio dell’industria, dei lavoratori, con l’obiettivo di liberare risorse e aiutare a sostenere l’export, facendo al contempo riprendere la domanda interna, in calo negli ultimi tempi.
- Aiutare a captare i campanelli di allarme, avere una visione di medio-lungo periodo nell’evitare di farci cogliere impreparati dalle instabilità e turbolenze dell’economia internazionale, variabile chiave come Brexit, Gilet Gialli, fluttuazioni delle valute internazionali, improvvisi shock dal lato dell’offerta per errori, più o meno involontari, di marketing.
- Costruire insieme, governo, imprese e forza lavoro, un percorso in grado di valorizzare le eccellenze, far rinascere l’interesse dei nostri giovani per l’affascinante mondo dell’artigianato
- Favorire percorsi efficai di internazionalizzazione delle imprese, tutela delle tradizioni, incontro tra domanda e offerta di lavoro, investimenti in ricerca, nuove tecnologie e nuovi materiali.
Questi sono i trend verso cui si muove il mondo della moda oggi, e verso questi nuovi trend il Governo vuole accompagnare le imprese, in particolar modo le PMI e le Start Up, per stare al passo in un mondo sempre più globalizzato.