Libri di carta o digitali?

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Il Financial Times oggi riporta un articolo (visibile per abbonati) sull’uso sempre più frequente di piattaforme digitali per la lettura di libri di testo che, pian piano, si sostituiscono ai libri di carta. La motivazione è sempre legata alla protezione dell’ambiente, limitare lo spreco di carta.

La Cina sta pressando sull’acceleratore per trasformare un sistema economico che, fino ad ora, si è basato su “far soldi è glorioso” ad un sistema che sia più attento alle tematiche ambientali. Si va dall’uso delle biciclette in sharing, alle maggiori regolamentazioni sulle emissioni industriali, passando per le auto elettriche e la difficile transizione del consumo energetico, che oggi viene dal carbone ed altre fonti termiche per circa tre quarti, come mostrato nel grafico che indica produzione in TWh. Tutte iniziative lodevoli che, però nascondono anche una strumentalizzazione per giustificare l’abbassamento del tasso di crescita del Pil.

Tornando ai libri, da professore, quando posso obbligo i miei studenti ad usare libri di carta, tradizionali. E’ più facile sfogliare, andare avanti e indietro, saltare, guardare un grafico in un altra pagina, avere una visione a 180 gradi. Un libro di testo non è un romanzo che, in genere, si legge in modo lineare, dall’inizio alla fine.

L’ambiente sì, ma la conoscenza prima.

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