“fino a quando povertà, ingiustizia e palesi disuguaglianze esisteranno nel mondo, nessuno di noi potrà davvero riposare” Nelson Mandela
China Global Television Network (CGTN) in cooperazione con South Africa Broadcasting Corporation (SABC) ha per la prima volta mandato in onda uno speciale sulla povertà con attenzione particolare al paragone tra la Cina e l’Africa. È stato un onore per me essere parte di un panel di speaker Che comprende anche altri quattro altoparlanti e le due presentatrici, Liu Xin e Lian. La Cina sta spingendo molto su i media l’argomento della povertà e molti più programmi di questo genere seguiranno. Il link della trasmissione a cui ho partecipato si trova qua.
Cinque ospiti provenienti dalla Cina e dal Sudafrica hanno raccontato le loro storie di povertà come sono riusciti a venirne fuori. Una parte molto toccante del programma che ha gettato le basi per le conversazioni che sono seguite.
Il tasso di povertà rimane alto dove il livello di istruzione rimane basso e il Sudafrica sto cercando di lavorare proprio su questo allocando bene il 20% del proprio budget all’istruzione. Si fanno passi avanti ma le soluzioni e i risultati si vedono soltanto dopo alcune generazioni. Spendere soldi necessario ma non basta. L’istruzione deve essere quella giusta qualità e inclusiva, bisogna trovare modi per farsi che i bimbi vadano a scuola, come per esempio dare del cash alle famiglie così come ha fatto il Brasile passato. Ma i soldi vanno le persone giuste?
Nel mondo ci sono 770 milioni di poveri concentrati principalmente in Asia e nel Africa Sub sahariana, con la Cina che ho fatto enormi progressi o riducendo la povertà di 800 milioni del 1978; le statistiche possono fornire numeri diversi ma il concetto resta.
Il mio contributo principale al dibattito è stato che la riduzione della povertà può essere raggiunta soltanto quando c’è un governo forte che fa si che i programmi vengano messi in auto, ma ma anche dove ci sia il controllo demografico. L’idea che maggiore è il numero della popolazione maggiore il tasso di crescita economica è errato perché mentre il Pil complessivo può si crescere il Pil pro capite va giù.
Il controllo demografico non è la sola cosa da fare ma quando la popolazione cresce tutte le altre politiche di riduzione della povertà hanno la vita più dura. Sicuramente ci sono molti altri economisti che non sono d’accordo con me, ma i numeri parlano chiaro: Africa la popolazione È raddoppiata e il numero di poveri e aumentato di 400 milioni, la Cina ha controllato passo di fertilità ed il numero di poveri è sceso di 800 milioni.