Ancora un’acquisizione di società italiane da parte di un ente cinese.
Un consorzio di 6 partner cinesi acquista Esaote, gemma italiana nella produzione di apparecchiature medicali. Questa acquisizione pare non verifichi nessuno dei tre criteri che la mia proposta, il piano Geraci, suggerisce di verificare prima di dare l’ok o no a questo tipo di transazioni.
- Nuovi posti di lavoro a Genova o Italia? No.
- Emissione di nuovo capitale con investimenti sul territorio? No.
- Apertura del mercato cinese? Si, ma adesso l’azionista è, al 100%, il consorzio cinese e quindi sarà il consorzio non l’azionista italiano, non il sistema Italia, che beneficerà di questa potenzialità.
In futuro, forse, spero, qualcosa potrebbe anche andare meglio di come prevedo, comunque a beneficiare dell’espansione del mercato ormai saranno solo i nuovi azionisti.
A bocce ferme, sembrerebbe quindi una di quelle acquisizioni che portano poco valore al sistema industriale italiano ed, invece, comporta il rischio di trasferimento di tecnologia e know-how altrove. Lo stesso comunicato stampa della Esotea dice che “Il Consorzio beneficerà della consolidata esperienza di Esaote nel campo della Ricerca e Sviluppo”.
Una nota positiva potrebbe arrivare da come, gli azionisti uscenti (Ares Life Sciences, NB Renaissance Partners, Value Italy, Equinox, Carlo Castellano e Carige), utilizzeranno in futuro il cash ricevuto. Se questo verrà reinvestito, attraverso nuove operazioni nel territorio Italiano, ci sarebbe allora un effetto positivo, indiretto. Ma naturalmente non c’è nessuna indicazione al riguardo.
Per concludere, ancora una volta la Cina è protagonista di un’acquisizione di una azienda italiana attraverso il semplice scambio di azionariato, ma senza nuovi investimenti.
Per maggiori dettagli, qui il comunicato stampa della Esaote che annuncia la transazione.
Ma quando è che riusciremo a fermali???? I politici devono fare qualcosa!! Non è più possibile stare a guardare!!