Ma se la Cina e Shenzhen in particolare sono riusciti a far crescere il Pil pro capita del 1,000% in 25 anni, mentre nel nostro mezzogiorno, quando è andato bene, siamo fermi ai livelli del 1995, perché noi no? Cosa abbiamo in meno? Credo nulla e possiamo farcela. Iniziamo quindi col capire i risultati da loro ottenuti, poi passiamo ad analizzare cosa hanno fatto ed infine proponiamo le nostre soluzioni.
Io ho gia’ fatto queste considerazioni, e faccio il salto dal punto 1 (i risultati) al punto 3) Cosa fare. Il tutto in 4 tabelle.
1). Crescita Pil pro capite di Shenzhen, una delle 4 Zone Economiche Speciali della Cina (insieme ad altre meno note, ma ugualmente importanti da studiare, Xiamen, Shantou e Zhuhai). Dal 1995 ad oggi il Pil pro capite e’ cresciuto del 1,000% (mille per cento) grazie alle politiche delle ZES. Nelle nostre regioni del mezzogiorno, piatto, con Calabria e Sicilia anche un po’ sotto. Non va bene
3) Ed ecco le mie proposte per portare la linea del nostro mezzogiorno verso l’alto, avvicinarla a quelle di Shenzhen. Si puo, ma serve lavorare molto. Ecco nell’ordine le mie 3 idee:
- Trasformare il Sud Italia nella nuova Costa Azzurra
Entro il 2030, il sud Italia sarà un’area del mondo simile alla Costa Azzurra per sviluppo economico sociale e potenziale futuro. Il Piano di rinascita prevede un programma che riunisca turismo, arte, cinema, agricoltura, trasporti e infrastrutture, istruzione, parchi commerciali e di ricerca (Sophia Antipolis vicino Cannes può essere un primo punto di riferimento). Utilità delle Zone Economiche Speciali, ZES, va rivista in quest’ottica ed esse devono mirare allo sviluppo delle opportunità non semplicemente usate per sgravi fiscali, perché’ se non ci sono profitti, gli incentivi fiscali non servono. Andrebbero pensate delle ZES al cui interno vigano leggi sul lavoro e regole diverse, basate su modello anglo-sassone, trial&error. Magari, nel breve termine, sarebbe meglio fare le ZES al nord dove gli scudi fiscali possono essere monetizzati
- Palermo Berlino in 8 ore di treno e tabellone degli arrivi come in Giappone
Lo sviluppo delle infrastrutture di trasporti è uno dei principali motori di crescita che potrebbe liberare 5% di Pil. Lo sviluppo deve essere coordinato sia sull’alta velocità lungo i grandi corridoi, ma anche lungo le reti locali per consentire ai viaggiatori di poter raggiungere i grandi nodi in orario, senza le attese ed i ritardi che creano inefficienze. Il tabellone degli arrivi dei treni in Italia deve essere come in Giappone: zero ritardi. Il tutto nel rispetto dell’ambiente e delle comunità locali e della transizione energetica
- Rendere il Sud Italia autosufficiente di Energia
Sviluppare un parco solare ed eolico nel Sud Italia per rendere il Sud dell’Italia autosufficiente dal punto di vista energetico. Le teorie economiche ci insegnano che lo sviluppo di una regione dipende, inter alia, dalla sua geografia e dai fattori di produzione che ha in abbondanza. È inutile cercare di sviluppare un centro finanziario in Sicilia che competa con la City di Londra. Il Sud invece ha il sole, che altrove scarseggia, e può trasformarsi nel produttore a basso costo di energia non solo per sé stesso, ma anche per le fabbriche del nord prima e subito dopo per favorire lo sviluppo di industrie locali. L’Italia, paese manifatturiero, deve sviluppare una chiara strategia energetica che possa renderla indipendente dalle regioni instabili del mondo con focus sulle rinnovabili
Scusi Professore,
Quindi se ho ben capito, le ZES sono semplicemente aree dove si procedere con particolari politiche per lo sviluppo?