La sospensione dell’accordo tra Cina e Ue sugli investimenti e’ stata accolta in modo positivo da vari osservatori.
NOTA BENE
Addirittura, l’europarlamentare tedesco Reinhard Butikofer ha dichiarato che la Cina si e’ ‘data la zappa sui piedi’. Prima di cantar vittoria, vanno analizzati però i fatti. Il trattato sugli investimenti, CAI, nasce anomalo in quanto negoziato tra due entità, la Commissione ed il Governo cinese, che hanno mandati non allineati: da un lato, il governo cinese ha pieni poteri su come gestire gli investimenti in ingresso, se e come accettare le nostre richieste di reciprocità e accesso al mercato e quali sono i limiti di quote azionarie concessi ad investitori stranieri, settore per settore. La Commissione, invece, non ha competenza sugli investimenti, competenza che rimane nelle mani dei singoli stati membri che autonomamente decidono a chi aprire le loro porte, esattamente come fa l’Italia quando esercita il potere del Golden Power. Tra i due mercati, quello più chiuso agli investimenti stranieri e’ quello cinese ed eravamo noi che chiedevamo maggiore apertura al loro mercato e non viceversa dal momento che i nostri mercati sono già aperti. Quindi, l’accordo sarebbe stato a vantaggio netto per le aziende della UE. Con la sospensione del trattato, invece, si torna indietro e nel tempo e la Cina continuerà a negoziare direttamente e ad investire nei 27 Paesi, senza neppure fare il passaggio informale in Commissione Ue, che quindi perde anche quel minimo ruolo che voleva ritagliarsi con questo trattato. La mancanza quindi di una visione condivisa creerà squilibri all’interno della UE e la Cina potrà scegliere di penetrare l’intero mercato del Vecchio Continente entrando attraverso uno dei qualsiasi 27 paesi europei, magari il più vulnerabile, di volta in volta.
Una strategia da cui io stesso avevo messo in guardia già anni fa, paragonando gli stati dell’Unione a 27 potenziali cavalli di Troia. La vendetta europea quindi si e’ consumata con successo, ma e’ stato un successo politico ed una sconfitta economica: e’ stata una vittoria se era importante ‘farci vedere che siamo contro la Cina’, e’ stata una sconfitta se era invece importante aiutare le nostre aziende a penetrare il difficile mercato cinese e dare ai nostri giovani e non nuove opportunità di lavoro. Con Pil a -8.9%, forse siamo stati noi a darci la zappa sui piedi e la posizione di Butikofer, una Medea moderna, ha azzerato le chance delle aziende del suo stesso paese, la Germania, che sarebbero state le massime beneficiarie di questo accordo, come aveva ben compreso la Merkel. Ma pare che anche la grande Germania cominci a dare segnali di cedimento.
APPROFONDIMENTI E FONTI
- Cina: sospensione accordo vittoria politica, sconfitta economica per ue-parola al mercato – ilsole24ore.com
Il problema dell’Europa è innanzitutto quello di essere rimasta succube militarmente e politicamente degli Stati Uniti e soprattutto l’Italia, sede insieme alla Germania di diverse postazioni militari statunitensi e quindi ogni Governo deve fare una visita per poter concordare e convalidare il suo vassallaggio. Questo, oltre alla storica indipendenza nazionale di ogni Paese è anche il motivo del suo mancato completamento a Federazione democratica di Stati.