La Cina riduce dazi e l’occidente ci casca

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La Cina annuncia di abbassare i dazi di importazione su alcuni prodotti e i media occidentali ci cascano, descrivendo l’evento come un importante passo verso una apertura maggiore del mercato e perfino come una vittoria di Trump. Ovviamente non è così e la risposta è, come sempre, nei numeri ma stavolta anche e soprattutto nelle parole del Ministro delle Finanze che sostiene che la riduzione dei dazi è stata decisa perché alcuni prodotti di qualità non possono essere reperiti nel mercato interno.

Le mie considerazioni sono di due tipi: 1) Impatto reale di tale riduzioni 2) motivazioni di tale scelta.

Impatto reale:

  • la riduzione dei dazi verrà applicata su 187 prodotti, sulle circa 8,000 categorie di prodotti importati. Il valore complessivo delle importazioni delle 187 merci è di circa 13 miliardi di dollari su un totale valore di importazioni pari a 1,300 miliardi, equivalente all’1%: praticamente irrilevante;
  • la riduzione media dei dazi è di circa il 10% (dal 17.3% al 7.7%), risparmio che non verrà trasferito ai consumatori, ma semmai darà un po’ di respiro ai margini degli importatori/distributori/supermercati. Quindi nessun impatto sulle quantità importate;
  • anche se così non fosse e qualcuno della catena di distribuzione volesse passare il risparmio ai consumatori, l’elasticità del prezzo di tali prodotti non è abbastanza elevata da far aumentare le vendite in modo sostanziale;

Motivazioni:

  • la scelta di ridurre i dazi è stata la risposta ad un aumento della domanda da parte dei consumatori cinesi di prodotti non facilmente reperibili sul mercato interno. Queste le parole più o meno testuali del Ministro delle Finanze;
  • come sempre, la Cina è maestra nel gestire i rapporti commerciali con il resto del mondo. Questa mossa non è dettata da un desiderio di rendere la vita facile a chi vende acqua gassata in Cina, ma per rendere la vita facile ai propri consumatori;
  • questa mossa potrebbe anche essere un modo per Trump per dichiarare una piccola vittoria nei confronti della Cina, un passo verso la riduzione del deficit commerciale. Come detto prima, molta forma e poca sostanza, ma va bene anche così;

Di sotto, per completezza, riporto i dati che ritengo importanti e che possono servire come riferimento futuro.
1) Lista completa dei prodotti oggetto di riduzione dazi
2) Valori e quantità importate da paesi EU e dall’America

Infine un altro fact-checking. Si dice sempre che la Cina ha un’economia che dipende dalle esportazioni e che deve affrettarsi a ribilanciarsi verso consumi interni. Questa frase è vera a metà: la Cina deve sì affrettarsi a ribilanciare la propria economia, ma non perché dipenda eccessivamente dalle esportazioni, ma piuttosto perché dipende eccessivamente dagli investimenti.

Tra Cina e Italia, qual è il paese dove il contributo del commercio estero (importazioni ed esportazioni) ha un’incidenza maggiore sul Pil? L’Italia, con circa il 60%, contro il 40% della Cina. Eppure non ho mai sentito affermare che “l’Italia deve ridurre la propria dipendenza dal commercio estero”. Il grafico sotto mostra l’incidenza del commercio estero totale sul Pil di vari paesi e si vede che sono Francia, Italia e Germania semmai, i paesi con alta dipendenza.

La seguente tabella, riporta una lista parziale delle 187 merci oggetto di riduzione dazi, indicando, nelle ultime due colonne, i vecchi ed i nuovi dazi espressi in %. Chi commercia con la Cina può vedere l’impatto sui singoli prodotti.

 

 

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