Italia e Germania: Cooperazione sul Global Startup Programme

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Appena conclusa la nostra missione ufficiale in Germania, dove abbiamo discusso molti temi di grande interesse per le nostre imprese. Come sempre, quando possibile, proviamo ad intraprendere azioni concrete dopo i meeting, passando ai fatti. Proprio con questo spirito abbiamo dedicato molto tempo alla visita dei centri per l’innovazione e le start up a Berlino per conoscere i fattori del successo di questo nuovo centro dell’innovazione europeo, per intraprendere iniziative che possano migliorare il sistema italiano delle start up e per invitare i nostri amici tedeschi a cooperare con l’Italia al nostro Global Startup Programme.

Sia gli esponenti di Governo tedesco che i rappresentanti del mondo delle start up hanno risposto con entusiasmo e possiamo già anticipare che la Germania ospiterà le nostre start up nella prossima fase del progetto, così come farà l’Olanda, cha abbiamo visitato pochi giorni fa: altri due paesi abbracceranno, quindi, la nostra iniziativa. Questi sono importanti paesi europei, estremamente interessati alle nostre idee e, forse, sorpresi positivamente dal fatto che l’Italia prenda finalmente iniziative concrete per rafforzare le relazioni commerciali tra partner europei e, in particolare, nel settore delle start up, che può rappresentare uno dei fattori chiave per uno sviluppo economico sostenibile.

Sia chiaro, questo cosiddetto “Programma di Erasmus per le Startup”, iniziativa molto cara a me, che sono stato davvero il primo studente Erasmus della mia facoltà, non è la panacea per il recupero di tutto il terreno perso durante gli anni e che ha fatto sì che l’Italia sia uno dei pochi paesi senza “Unicorni”, ma rappresenta un piccolo passo – sono convinto, nella direzione giusta – per consentire alle nostre imprese di aprirsi al mondo e di fare quel balzo in avanti nella crescita dimensionale che è mancato finora.

Un altro passo necessario è la creazione di condizioni favorevoli affinché il settore del Venture Capital, che rappresenta la linfa vitale delle idee innovative di successo, che di certo non mancano ai nostri giovani, possa prosperare qui in Italia.

Grafico: Distribuzione mondiale degli Unicorni per paese

L’Importanza delle Start Up

Le start up dovrebbero ricevere più attenzione per il loro contributo all’occupazione. Secondo uno studio di Tim Kane (Figura 1), le start up creano la maggior parte dei nuovi posti di lavoro negli USA. Tra il 1977 e il 2005 hanno contribuito alla quasi totalità dei due-tre milioni di nuovi posti di lavoro creati ogni anno. Le imprese già esistenti non hanno contribuito alla creazione di posti netti di lavoro. La banca dati Business Dynamics Statistics (DBS) conferma come la crescita occupazionale non sia dovuta anche alle start up, bensì solo alle start up. Inoltre, le start up sono dei centri di innovazione e una delle principali forze della crescita economica.

Il numero delle start up innovative in Italia ha quasi raggiunto le 10.000 unità nel 2018, con solo poco più di 52.000 persone impiegate e un fatturato complessivo inferiore al miliardo di Euro.

Figura 1: Le Start Up Creano la Maggior Parte dei Nuovi Posti di Lavoro Netti negli Stati Uniti

Fonte: Business Dynamics Statistics, Tim Kane

La mia Visita alle Startup in Germania

Durante la mia missione in Germania, ho visitato tre grandi incubatori tedeschi Axel Porsche, Factory Berlin, Berlin Partner e GTEC. Ho parlato con il loro numeroso staff e sono rimasto colpito dai loro risultati positivi. Ad esempio, Jörg Rheinboldt dell’acceleratore Axel Porsche ci ha raccontato di lavorare con 128 start up e che una di queste, N26, una degli Unicorni tedeschi, ha appena raggiunto quest’anno una valutazione post-money di 2,4 miliardi di Euro, con un finanziamento iniziale di 500 mila Euro 5 anni fa. Questi acceleratori sono bravi a selezionare i futuri Unicorni. L’altro incubatore, Factory Berlin, è un esempio della portata internazionale della scena degli incubatori berlinesi. Esso annovera, infatti, oltre 3.000 membri da oltre 70 nazioni e collabora con startup quali IOTA, Hackerbay, e Zendesk, così come con aziende quali Deutsche Bank, Schaeffler, e Google. Ho inoltre visitato la Associazione Federale delle Startup Tedesche, che gestisce e monitora 850 membri e grazie alla quale ho appreso di più rispetto al contesto imprenditoriale per le start up in Germania.

Da un punto di vista finanziario, Berlino ha raggiunto Londra in termini di finanziamenti di tipo VC per le start up. Berlino è un esempio di città che è riuscita ad affermarsi come uno dei principali centri europei per l’innovazione rendendo disponibili i fattori chiave del successo: disponibilità di terreni, piani pubblici di riconversione, canoni di affitto economici, contesto multi-culturale, accesso ai canali di finanziamento. In cinque parole, un bel posto dove vivere.

L’Italia Deve Fare di Più

Dopo essermi recato al MIT di Boston, in Olanda, Asia e, oggi, in Germania e aver incontrato diversi incubatori e start up, ho accresciuto la consapevolezza che l’Italia debba fare di più per le start up, che difatti creano occupazione e innovazione. Come professore, voglio riportare la ricerca nell’agenda di governo ed aumentare R&D, occupazione e crescita del PIL. Di seguito alcune migliorie sulle quali dobbiamo lavorare e il nostro Global Startup Programme può rappresentare un buon punto di inizio:

  • Creare un ambiente favorevole agli imprenditori
  • Lanciare più Global Startup Programme finanziati dal Governo
  • Sviluppare acceleratori di qualità per connettere le start up con le persone giuste al momento giusto e selezionare gli “unicorni”
  • Incoraggiare le grandi aziende a collaborare con le start up
  • Focalizzarsi sul network mondiale delle start up e sulla formazione a livello internazionale

Come primo passo per migliorare il nostro Global Startup Programme abbiamo invitato molti protagonisti incontrati oggi a parlare alle nostre start up e a condividere la loro esperienza con i nostri giovani imprenditori.

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