di Michele Geraci * (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – Milano, 02 feb – La Commissione europea ha completato l’emissione di un ulteriore tranche di bonds Sure ad un tasso, negativo, – 0.45% per scadenza a 7 anni. Queste cifre confermano in modo fattuale ed obiettivo la mia teoria: eventuali emissioni di bond Senior da parte del governo italiano, come MES, Recovery Fund e lo stesso SURE, vanno prezzati a tassi molto prossimi a quello del Bund tedesco perché sono, a tutti gli effetti, bond a rischio zero e, come tali, debbono trattare con rendimenti paragonabili al benchmark, cioè Bund del governo tedesco, ovviamente per pari scadenze.
Qualsiasi emissione di bond Senior ‘Republic of Italy’ a tassi superiori al Bund tedesco rappresenterebbe una perdita di valore per noi ed un guadagno per gli investitori. Chi, quindi, sostiene, che un prestito MES al tasso dello 0.1% (ma anche per qualsiasi valore superiori allo -0.65%) sia un risparmio rispetto al tasso dei nostri decennali, oggi allo 0.65%, assume implicitamente che il valore della seniority sia zero, un concetto che nelle mie lezioni ‘Mercati Obbligazionari’ alla New York University tratto alla terza lezione e che i miei studenti ventenni non hanno difficolta a comprendere.
Perché questa ultima emissione conferma la mia teoria?
Il tasso -0.45% per scadenza 7 anni non è, appunto lo 0.1% che dovrebbe pagare l’Italia. La Commissione europea, che queste cose le comprende, non emetterebbe mai a tassi troppo superiori alle quotazioni del Bund Tedesco che oggi tratta a -0.65% e sceglie una soluzione win-win: accetta di lasciare sul piatto un margine di 0.2% (-0.45% – 0.65%) per garantirsi il successo dell’emissione, puntualmente avveratosi così come dalla stessa Commissione trionfalmente dichiarato: ‘This issuance has shown again the market’s great interest in EU bonds’. Ed è win anche per gli investitori, anch’essi esperti di finanza, che comprendono di aver davanti un quasi arbitraggio di 20 punti che in questo frangente geopolitico rappresenta oro colato.
Due sono quindi le conclusioni: 1) I bond senior si emettono a tassi minori degli equivalenti non senior, e 2) il rendimento converge verso quello dei Bund tedeschi, che in eurozona rappresentano il benchmark per il risk-free.
Se l’Italia domani volesse emettere BTP Senior per 36 miliardi, li piazzerebbe facilmente sui mercati a -0.45%, non a +0.1%. Ma, dulcis in fundo, anche un’emissione a -0.45% sarebbe soltanto ‘Fair Value’, nessuna perdita, nessun risparmio. Emissioni a tassi superiori, invece, sarebbero una perdita, altro che risparmio. Lo dice la teoria e lo confermano le quotazioni dei mercati.
* Adjunct Prof of Finance, New York University Shanghai Former Under-Secretary of State for International Trade, Ministry of Economic Development Italian Government “Il contenuto delle notizie e delle informazioni trasmesse con il titolo “Parola al mercato” non possono in alcun caso essere considerate una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma di investimento ne’ raccomandazioni personalizzate a qualsiasi forma di finanziamento. Le analisi contenute nelle notizie trasmesse nella specifica rubrica sono elaborate dalla societa’ a cui appartiene il soggetto espressamente indicato come autore.
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