Il debito delle banche centrali si può cancellare o no? Si può monetizzare?
La risposta è sì, sotto certe condizioni. Vediamo un attimo come, facciamo un po’ di esempi molto banali.
Quando io prendo in prestito un ammontare, diciamo che mi prestano 100 dollari, li devo restituire in un tempo determinato. Facciamo finta che li devo restituire tra cinque anni, facciamo finta che la cedola è uguale al tasso di interesse, quindi, nei prossimi cinque anni, dovrò pagare il 2%. In sostanza, dopo cinque anni, pagherò cinque volte questo 2%.
Se volessi ristrutturare il debito, vado in banca e dico: “no, ve li ridò tra dieci anni”, cosa succede? Al decimo anno dovrò ridare sempre questi 100 dollari e, ovviamente, nei cinque anni successivi dovrò ripagare quelle ulteriori cedole. Nessuna perdita di valore per il creditore, perché il valore presente del caso uno è identico a quello del caso due.
Posso anche fare un’altra cosa e posso dire: “senti gli interessi non te li pago nel durante, te li cumulo e te li pago tutti alla scadenza”. Ovviamente l’ammontare non sarà 2% per 5 anni = 10%, ma un po’ di più perché li pago un po’ più tardi e quindi c’è un valore cumulato. Anche nel secondo caso potrei pagare gli interessi a scadenza e, ovviamente, il valore sarà anche qui maggiore del 10%.
Quindi cosa posso fare per cancellare un debito?
Io posso allungare le scadenze per ristrutturare il debito e portarle ad una scadenza n qualsiasi, a patto che il creditore ripaghi il valore del debito e un ammontare sempre maggiore di tassi di interesse. E ora viene il bello, la magia. Mettiamo che i tassi di interesse sono zero, come si trasforma il nostro modello? In una ristrutturazione del debito che può essere all’infinito, perpetuo, praticamente devo ridare i 100 dollari all’infinito, cioè mai, senza pagare mai tassi di interesse. Ed è così che questa ristrutturazione non esiste nemmeno: si trasforma il debito da quinquennale a decennale, in perpetuo, i tassi sono zero e la cosa si chiude lì senza nessuna perdita di bilancio per la Banca Centrale.