Chi sono i veri consumatori del Made in Italy?

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Abbiamo parlato tante volte di questo argomento, adesso vi voglio far vedere il grafico che riassume un po’ la classifica dei partner commerciali basata non su quelle che sono le statistiche ufficiali, quelle che usiamo oggi, che danno delle informazioni utili ma non complete, piuttosto andiamo a vedere quali sono i consumatori finali del Made in Italy e per fare questo esercizio, quindi per passare dalle statistiche bilaterali ufficiali a questo nostro nuovo tipo di analisi, abbiamo aggiunto al punto di partenza altri flussi:

Le triangolazioni, ovvero quello che l’Italia vende attraverso paesi terzi, per esempio solo l’effetto Rotterdam dove l’Italia manda dei container in Olanda e poi l’Olanda li manda in un altro paese, per esempio in America. Quindi il Made in Italy non finisce in Olanda come suggerirebbero le statistiche ufficiali ma vanno a finire in America.

Ci sono poi turisti americani che comprano prodotti Made in Italy in Francia per esempio una borsa Prada comprata a Champs Elysées da un americano, risulterebbe secondo le statistiche ufficiali come un export verso la Francia ma il consumatore finale sono gli Stati Uniti.

Poi ci sono i prodotti intermedi, bulloni che vanno in Germania dentro le macchine e poi le auto vanno anche lì in America, in Cina, Giappone non tantissime ma comunque è un flusso di merci che hanno delle dinamiche diverse, che non significa assolutamente che noi dobbiamo cambiare interamente i nostri rapporti commerciali e fare la lotta alla Germania, anzi dovremmo noi sperare che la BMW venda tante più macchine possibile in America, in Cina perché i nostri componenti auto andrebbero a traino sulle vendite dei prodotti tedeschi. Quindi non è un discorso di entrare in concorrenza con la Germania ma addirittura, lo dico in modo provocatorio, parte del nostro piano made in italy dovrebbe essere speso per promuovere le auto italiane.

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Approfondisci l’analisi sul mio video disponibile sul Canale Youtube

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