In Cina in 10 anni è cambiato tutto, invece in Italia?

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Se si cammina per le strade in Italia e poi si cammina per le strade a Shanghai, non c’è bisogno di fare alcuna analisi per capire perché i paesi crescono allo zero per cento come qui e perché altri paesi crescono all’otto per cento, come ha fatto in passato la Cina.
Si vede subito. Ho assistito a 10 anni di cambiamenti sociali ed economici davvero importanti sotto i miei occhi. Sono tornato in Europa e non vedo cambiamenti.
La prossima volta che andrò a Shanghai dopo qualche mese, sarà necessario guardare la mappa della metropolitana perché ci saranno nuove linee.

NOTA BENE

Questo testo è una traduzione della trascrizione del video: China’s gateway to Europe – the New Silk Road by DW Documentary

Giornalista: Michele Geraci è conosciuto come Mister China. Dopo aver lavorato come banchiere d’affari ed ha trascorso dieci anni a Shanghai come professore di economia, è diventato Sottosegretario di Stato al Ministero dello Sviluppo Economico e ha negoziato l’accordo sulla Via della Seta con la Cina. Faceva il pendolare costantemente tra la Cina e l’Italia ma ora il coronavirus lo ha costretto a fare affari con i cinesi tramite videochiamate.

Sono siciliano. Vincolo le mie speranze alla Cina, spero che questa collaborazione, aiuti l’industria turistica a crescere in Sicilia. L’anno scorso abbiamo avuto qui il presidente Xi Jinping. La Sicilia vuole vedere più turisti cinesi. I cinesi sono molto curiosi dell’Italia.

Giornalista: Geraci non ricopre più cariche politiche. Il governo di cui faceva parte è durato solo 15 mesi ma la lettera di intenti che ha negoziato con la Cina è ancora valida.

Quando sono entrato, ho preso questo progetto e l’ho consegnato. Così accelerato il processo, fatto l’accordo finale con le controparti cinesi e l’abbiamo implementato e firmato. Penso che questa sia la migliore opportunità economica che l’Italia abbia. Collaborare con la Cina, fare affari insieme.

Giornalista: Questo accordo con la Cina ha allarmato l’Europa. L’Italia è, dopo tutto, uno dei membri fondatori dell’UE – così come parte della NATO. Molti vedono la firma di questo contratto come una rottura con le vecchie alleanze. La logica del governo italiano allora era puramente economica. Hanno detto che anche tutti gli altri fanno affari con la Cina – anche se non hanno alcun accordo ufficiale.

Non c’è assolutamente contraddizione né conflitto con la strategia europea. Se qualcuno si preoccupa del fatto che se la Cina investe, allora si deve restituire qualcosa: la Cina ha investito in Germania, Olanda, Belgio, Francia, Spagna, Malta, Istanbul e Grecia e il Regno Unito – tutti i porti in Europa hanno la proprietà cinese.

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