Geraci su RaiNews24: PIL da record in Cina, oltre il 18% nel primo trimestre del 2021

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I numeri della crescita economica cinese nel primo trimestre del 2021 sono incredibili, un rimbalzo record. Ne parliamo con l’economista Michele Geraci professore di finanza e commercio internazionale nonché già sottosegretario al Ministero dello sviluppo economico nel primo governo Conte. Bentornato a Rai News 24.

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Questo testo è una trascrizione del video disponibile sul mio canale YouTube

Buongiorno, buon pomeriggio a voi.

Giornalista: Allora professore, la Cina che sembra lasciarsi alle spalle la pandemia e la crisi dovuta alla pandemia quale strategia per la ripartenza ha utilizzato Pechino?

La loro, dopo i loro ritardi iniziali a Gennaio del 2020 hanno capito che diciamo combattere il virus e salvare l’economia non erano due obiettivi in contrasto così come forse pensiamo noi. Quindi loro hanno fatto un lockdown ferreo di due mesi e mezzo hanno praticamente bloccato l’intera provincia dell’Hubei e anche gran parte del resto della Cina e poi praticamente un anno fa quasi al giorno oggi a fine aprile, sono ripartiti.

Io vivo qui da più di sei mesi la vita è tornata alla normalità assoluta, c’è un grande uso delle app questa è una cosa che ancora noi forse non abbiamo accettato e le dico una cosa sono stata Wuhan già sei mesi fa, c’è il museo del virus come a dire è una cosa che nell’immaginario collettivo è un problema già superato e questo è stato dovuto a quella strategia che loro ovviamente hanno avuto la forza, il governo cinese di imporre un lockdown, una quarantena non fiduciaria ma abbastanza stretta, le frontiere sono state praticamente bloccate quindi adesso quando ci sono quei pochi focolai, che ancora succedono ma si parla di pochissimi casi, loro fanno praticamente e vanno giù molto pesanti per cercare di limitare il contagio e come dico quando da aprile l’economia è ripartita è chiaro che adesso abbiamo avuto questa performance del PIL che ha fatto più 18 per cento. Che è equivalente così, per fare i numeri come se l’Italia crescesse del 34, loro hanno ripreso praticamente come se la crisi non ci fosse mai stata in Cina, una crescita di circa il 5 per cento all’anno nel 2020 e in questo primo trimestre del 2021.

Giornalista: quali sono stati gli impegni del governo cinese per le piccole e medie imprese da un lato e poi per i giganti del tech dall’altro?

Ma allora, al contrario nostro dove noi parliamo di ristori, di aiuti bisogna dire che il governo cinese non ha dato tanto sostegno alle piccole imprese in quel periodo, perché ovviamente quando l’economia cresce del 6 per cento anche se loro hanno perso dei punti di PIL nel 2020 e sono cresciuti comunque di quasi il 2 e mezzo per cento, hanno comunque ritenuto che quello fosse sufficiente per dare uno sbocco comunque una sopravvivenza alle aziende, senza la necessità di andare a sostenerle.

Per le grandi imprese tecnologiche ovviamente abbiamo avuto dei casi con il discorso di Alibaba, il sistema cinese funziona in questo modo le piccole e medie imprese sono come dire incoraggiate e incentivate a proliferare, la proprietà privata ovviamente è incentivata dal governo però nessuno deve entrare nella sfera di quella che è l’egemonia diciamo dello Stato. Quindi la linea tra Stato e mercato è molto chiara e si è liberi di operare all’interno delle regole del mercato senza andare a colpire il sistema, quindi i grandi giganti Internet che attenzione anche da noi cominciano a sostituirsi ai giudizi morali del governo, a prendere delle come dire delle misure che spetterebbero al governo, qui in Cina ovviamente non è non è consentito.

Giornalista: restano però le tensioni geopolitiche in particolare con gli Stati Uniti, anche con l’Europa potrebbero queste, in qualche modo influenzare la stabilità della ripresa cinese?

Ma no guardi, io credo di no perché la Cina ha già come dire, anticipato questo problema già loro da dieci anni hanno ridotto di moltissimo la loro esposizione all’export. Ricordo nel 2010 il rapporto tra export e PIL era circa un terzo, un po’ come quello dell’Italia oggi e le loro in questi dieci anni sono riusciti a ridurre questa dipendenza adesso l’export conta solo per il 18 per cento del PIL mentre l’Italia addirittura continua a crescere, quindi siamo in questa diciamo, situazione molto diversa e l’italia continua ad avere un PIL che dipende dalla domanda esterna e quindi soggetta a shock esterni, noi dobbiamo ben preoccuparci. Mentre la Cina ha anticipato e si è un po’ come dire messa in riparo da questi possibili shock esterni e quindi credo che eventuali tensioni certo, ci saranno dei settori dell’industria che verranno colpite, ma a livello sistemico la Cina che comunque ha già fatto un accordo con altri 14 paesi dell’Asia per un’area di libero scambio che rappresenta il 30 per cento del PIL, quello che cresce diciamo che può non dico farne a meno, ma comunque gli shock saranno ben assorbiti da loro, perché loro hanno questa economia diciamo statalista che ha la capacità e la velocità di reagire immediatamente qualora ci fossero dei problemi, come ci saranno ma loro riescono quasi sempre a risolverli.

Giornalista: professore siamo in chiusura un’ultima domanda, lei faceva riferimento un po’ a tutta l’area asiatica, è in partenza per la conferenza annuale della Davos asiatica, si incontrano esponenti di primo piano della politica e dell’economia internazionale quali sono i temi in primo piano?

Si domani inizia il forum proprio a Bo’ao nell’isola di Hainan, i temi principali sono: digitale, appunto sostegno alle piccole e medie imprese e molto sulla green economy che è quello che ovviamente la Cina sta cercando di spingere, questa è una buona notizia perché credo che quando i grandi blocchi Europa, Stati Uniti e Cina parlano di temi che sono di interesse comune quello appunto dell’ambiente e si trovano diciamo dei tavoli su cui si può discutere senza le tensioni del passato, quindi spero e vi terrò aggiornati se siete interessati nei prossimi tre giorni si parlerà molto di questi temi, che sono di interesse si ovviamente per la Cina, ma anche di interesse globale.

Giornalista: grazie, grazie professor Michele Geraci per essere stato con aver approfondito questi temi.

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