La produzione del “Pane Naan”, un esempio di startup in Cina

ULTIMI POST

Siamo sempre a Turpan in un complesso dove si producono questi “Naan Bread”, il pane Naan.

NOTA BENE

Questo testo è una trascrizione del video disponibile sul mio Canale YouTube

La cosa interessante è la vendita in diretta, un po’ quella che è una caratteristica cinese: la vendita in live streaming. Qui abbiamo una ragazza con 7 cellulari che vende in diretta video e praticamente lei guadagna, abbiamo parlato con il manager, il 5% di quanto vende. Abbiamo fatto i conti, circa 20.000 renminbi cioè 3.000 euro al mese più uno stipendio base.

Qui si fa questo tipo di pane Naan che viene spedito a circa 4 renminbi per pezzo, quindi praticamente il costo è irrisorio, 4 renminbi sono circa 50 centesimi di euro, in tutte le zone della Cina. Questo negozio fa circa 100mila euro equivalenti al mese, quindi un milione e due all’anno. Vedete un po’ qui tutta la fila di persone che lavorano e vedo molto impiegati sono ovviamente locali.

Clima simile a quello nostro siciliano, adesso ne proviamo qualcuno.

Questo parco è un concetto interessante, è una specie di incubatore dove ognuno di queste aziende, quattro persone ognuno, ha il suo forno. Sono, tecnicamente parlando, in concorrenza uno con l’altro. Una fila che piano piano andiamo vedendo e fanno tutti un tipo di pane solo col sesamo e il motivo è che d’estate è più facile conservarlo mentre d’inverno hanno più varietà. C’è una frase che appartiene alla cultura cinese: “meglio un giorno senza carne che un giorno senza Naan”. Quindi il Naan non è considerato solo come un alimento fondamentale ma addirittura che si crede che abbia anche dai poteri curativi come per lo stomaco. Come vedete è proprio una startup, ricorda il nostro Start Up Program, ognuno ha il suo forno, è molto interessante.

Il governo ha messo su questo questo impianto questo impianto chiamiamolo parco. Ognuno viene qui, affitta, paga qualcosina e vende i suoi prodotti ovviamente dando lavoro anche a molte persone. Contemporaneamente promuove anche la cultura del posto visto che si producono solo cibi del luogo, vari tipi di prodotti.

Un’altra curiosità, si dice che il nome pizza venga da una frase uigura che significa “non è stata cucinata bene” pare, secondo la leggenda, che Marco Polo abbia affermato questo.

Allora ci avviamo verso l’uscita qui un bellissimo viale con vigneto e troviamo la nostra immancabile signorina qua che fa la vendita in streaming, vediamo con quanti telefonini 1,2,3 e 4. Si vende dal pane ai biscotti.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

MORE FROM THIS TOPIC