Forum Boao: RMB digitale, qualche chiarimento dalla Davos asiatica

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Si e’ concluso il Forum Economico di Boao, equivalente asiatico di Davos. Tanti temi e tanti ospiti negli incontri, due i temi principali: internazionalizzazione del RMB e valuta digitale.

NOTA BENE

Questo testo è una trascrizione dell’articolo originale realizzato da Radiocor e disponibile su borsaitaliana.it 

Sul RMB il messaggio e’ chiaro: la Cina non ha nessuna intenzione di rimpiazzare il dollaro come valuta internazionale, ma cerca solo di aumentare l’uso del RMB fino a portarlo ad un livello proporzionale al peso che la Cina stessa ha nel commercio internazionale. Oggi, il dollaro e’ usato per circa il 43% degli scambi internazionali, ma l’export USA rappresenta soltanto il 9% del commercio mondiale. Di contro, il peso della Cina nel commercio e’ 14%, ma il RMB e’ usato per soltanto circa il 2% del totale. In pratica, la Cina mira a portare l’uso del RMB fino ad un livello intorno al 10%, cosa che consentirebbe al dollaro USA di rimanere, insieme all’euro, di gran lunga l’unica vera valuta internazionale e tra le uniche ad essere utilizzata per gli scambi tra merci tra paesi terzi, senza il coinvolgimento del paese emittente: per esempio transazioni tra Italia e Giappone trattate in dollari. Possiamo credere a questi annunci della Cina? Dobbiamo sempre dubitare di tutto, ma il Paese che batte la moneta che viene usata come riserva internazionale crea una naturale domanda per tale moneta (per usarla bisogna prima comprarla) e quindi esiste una spinta al valore verso l’alto che può creare squilibri sulla bilancia commerciale e portarla in deficit, spettro per la Cina che dovrebbe quindi tranquillizzarci. La Cina osserva con molta attenzione invece il permanente deficit commerciale USA, emittente del dollaro. In tema di valuta digitale bisogna chiarire che i test che la banca centrale cinese sta effettuando non hanno nulla a che vedere con la creazione di una moneta parallela o, addirittura, una semi-criptovaluta.

Il RMB digitale e’ semplicemente una nuova rappresentazione di quello che e’ ora carta stampata o riserve, dal momento che tale RMB digitale e’ identico al RMB ‘tradizionale’ e tratta e tratterà sempre 1 a 1. Al più potrebbe essere un metodo più efficiente ed immediato per aumentare la base monetaria. Ci sono invece rischi legati, inter alia, alla mancanza di privacy, perché l’assenza di banconote fisiche implicherebbe che tutte le transazione verrebbero inserite in un database. Ma anche qui i cinesi ribadiscono che non intendono eseguire una sostituzione completa e che l’uso del contante sarà sempre consentito per chi vuole. Di fatto il pericolo per gli utenti di valuta digitale e’ più elevato in Europa che in Cina, dal momento da noi, e non da loro, i tassi sono negativi e questo forza il cittadino europeo a delle perdite nominali, non potendo più rifugiarsi sotto il materasso che, comunque, offrirebbe un tasso più elevato delle banche. Zero, ma meglio di -0.5%. Nel corso dell’incontro Enrico Letta, Romani Prodi e Ignazio Visco si sono collegati, ma molti di noi sono riusciti ad esserci e abbiamo dato forza alla voce italiana che in questo momento di tensioni ha bisogno di dare un segnale di interesse verso l’Asia, che sta velocemente riprendendosi il ruolo nell’economia mondiale. Il tono del dibattito e delle conversazioni avute con vari manager, accademici, rappresentanti del governo, tra cui l’ex Governatore della Banca Centrale, Zhou Xiaochuan, ed il Vice Ministro del Commercio Qian Keming sono stati molto distesi e volte a stemperare le forse eccessive preoccupazioni dell’occidente su un presunto desiderio dell’Asia di dominare l’economia e, soprattutto, la finanza mondiale.

APPROFONDIMENTI E FONTI

  • Forum economico Boao: nella Davos asiatica RMB e valuta digitale al centro (di Michele Geraci) – borsaitaliana.it

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