Con i flussi commerciali indiretti gli Usa balzano al top

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Un flusso dell’export italiano in buona parte rivisitato. Con gli Usa primo paese di destinazione e non più la Germania. E con le grandi economie asiatiche e la Russia ben più pesanti per la nostra bilancia commerciale. È il risultato che si otterrebbe se si applicassero i criteri di uno studio condotto dall’ex sottosegretario per lo Sviluppo economico con delega al commercio estero Michele Geraci.

NOTA BENE

Puoi trovare l’articolo ufficiale del “Il Sole 24 Ore” – ilsole24ore.com 

Dopo I trascorsi nel primo governo Conte, in quota Lega, nel ruolo di grande facilitatore del business Italia-Cina e del l’accordo sulla Via della Seta, Geraci è tornato all’attività accademica e di consulenza e ha ricalcolato le statistiche ufficiali sull’export dell’Italia non solo in base al paese di prima importazione ma considerando altri elementi: 1) le triangolazioni via paesi di transito, come Olanda e Belgio, 2) la catena di approvvigionamento dei nostri componenti che esportiamo verso un determinato paese (ad esempio la Germania) ma che questo riprocessa e riesporta verso un paese terzo, 3) gli acquisti di beni e servizi di turisti non residenti che acquistano made in Italy all’estero, ad esempio giapponesi che comprano moda ita liana a Parigi. «<Un esercizio che riflette una complessità della catena globale del valore che non esisteva in passato» dice l’ex sottosegretario. A suo modo un diversamente statistico rispetto alle rilevazioni Istat, che produce però risulta ti sorprendenti. Il peso del l’Europa nelle prime posizioni si riduce e questo, secondo Geraci, «dovrebbe costituire uno spunto utile anche per ragionare diversamente in termini di marketing e di proposizione del nostro made in Italy sui mercati stranieri con una capacità di guardare al vero consumatore-utente finale».

Nella statistica ufficiale i primi tre paesi di destinazione sono nell’ordine Germania, Francia, Usa, seguiti da Svizzera, Gran Bretagna, Spagna, Belgio, Polonia, Cina, Olanda. Nella statistica rivisitata dallo studio di Geraci il primo posto passa agli Usa, la Cina sale al quarto gradino e tra i primi dieci paesi salgono Giappone e Russia. Scala due posizioni, da 18esima a 16esima, la Corea del Sud. Mentre Germania e Francia scendono rispettiva mente al secondo e terzo posto, la Svizzera al sesto. La discesa più brusca però la mettono a segno Olanda (dal decimo al 15esimo posto)e Belgio (dal settimo al 14esimo) per il doppio effetto del porti di Rotterdam e Anversa, transito verso paesi extra Ue.

Il ricalcolo dei flussi commerciali produce cifre rilevanti. L’Olanda scenderebbe da 12,9 a 9,6 miliardi di dollari di “acquisti”. Gli Stati Uniti salirebbero da 48,6 a 85 miliardi di cui 80,5 miliardi di consumi finali sul territorio americano e 4,5 riprocessati e riesportati. La Cina passerebbe da 14,7 a 44,5 miliardi di cui 38,4 di consumi diretti. Per la Corea il salto sarebbe da 5,3 a 9 miliardi (6,8 di consumi sul suolo coreano).

APPROFONDIMENTI E FONTI

  • Con i flussi commerciali indiretti gli Usa balzano al top – Carmine Fotina –ilsole24ore.com

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