Sostenibilità e fonti rinnovabili per salvare il pianeta

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Le nuove rotte dell’economia: l’esordio del programma firmato Class e CGM, si indaga sul bilanciamento tra inquinamento e ripresa economica.

Allora professor Geraci, qual è il suo punto di vista e lo stimolo che ci vuole dare su questo grandissimo tema?

É un tema importante, intanto abbiamo sentito proprio tre punti di vista diversi: il professor Sterman che dal punto di vista tecnico dice bisogna fare qualcosa, dal Libano abbiamo detto che il paesi del medioriente debbono perché altrimenti la loro principale risorse di energia si esaurisce e dalla Cina l’enfasi sull’emissione per pro capita o per paese.

NOTA BENE

Questo testo è una trascrizione della video intervista disponibile su video.milanofinanza.it

Quindi abbiamo delle, diciamo delle difficoltà, allora gli dico un po quello che ho visto in Cina: la spinta sulle rinnovabili che c’è in Cina avviene sia per un punto vista empirico quindi abbiamo grandi aumento di vendite dei veicoli elettrici, a Shenzen per esempio tutti gli autobus, tutti i taxi, quindi stiamo parlando di decine di migliaia circa ventimila, 50 mila tra autobus e taxi sono al 100 per 100 elettrici neppure ibridi, abbiamo società che spingono sul mercato per i consumatori delle auto elettriche, abbiamo lo sviluppo di grandissimi centri di produzione di energie rinnovabili, proprio qualche settimana fa ero nella parte occidentale, nella regione occidentale della Cina dove ci sono distese di parchi eolici e di parchi solari e proprio di recente nella provincia del Qinghai è stato sviluppato il più grande parco solare 2.2 Giga Watt, stiamo parlando di una superficie di 5.500 ettari e quindi 50 km quasi, tre volte il centro storico di Roma. Assieme alla parte empirica c’è la parte teorica, praticamente il presidente Xi Jinping sta forgiando un nuovo patto con la propria cittadinanza prima era: vi facciamo fare soldi e prosperità economica adesso il PIL comincia a rallentare quindi si instaura un nuovo patto sociale tra il governo i cittadini che è: “si fate un po di soldi ma un po meno di prima e quell’altra parte rimanente noi ci curiamo di ripulire un po quello che è l’ambiente l’inquinamento” e questo dà alla leadership cinese sia una forza domestica ma anche uno standing internazionale perché la Cina ha ben compreso che sono i temi non divisivi che deve affrontare nel campo internazionale. Quindi li darà una benedizione Xi Jinping per questi obiettivi molto ambiziosi di carbon neutrality per il 2060. Quindi parte empirica e parte teorica, quindi all’avanguardia.

Quindi anche quello che si diceva il professor Wang Wei è molto importante perché il mondo ha bisogno che la Cina giochi questa partita e lo faccia in prima persona con convinzione come voi c’è stato dicendo che sta facendo partendo da una situazione che ricordava anche professor Wang Wei era di grande consumo di carbone e gradualmente ma con decisione si sta abbandonando in favore di energie rinnovabili.

Si riesce a passare da queste simulazioni all’applicazione concreta? perché tante misure sono già in corso ma il tempo stringe e lo misuriamo anche nella nostra vita di tutti i giorni ormai.

Il tempo stringe ed é importante quello che ha detto il professor Sterman, che bisogna coinvolgere quanti più agenti possibili quindi non soltanto una divulgazione come facciamo noi qui sui vostri canali ma appunto con membri di governo, con aziende perché è importante che questo modello venga un po applicato da tutti i paesi perché ovviamente se l’italia dovesse apportare quelle modifiche, quelle politiche di riduzione di emissione da sola non avrebbe effetto e quindi importante questa partecipazione a tutti questi eventi internazionali e io credo, e l’ho visto un pochettino, sia parlando con amici medioriente, sia parlando con amici in Asia, pian piano quando, sa cosa succede, quando un governatore locale di Shanghai vede la città sommersa dall’acqua nel 2100, si attiva e credo che il professor Sterman sia d’accordo con questo con questa mia frase.

Però dal medio oriente ci ricordino quanto anche il nostro paese in concreto é esposto professor Geraci fa impressione sentirlo anche dall’esterno, perché lo sappiamo, sappiamo di essere su una frontiera delicatissima peraltro permeabile a fenomeni di migrazione secolare ma accellerati come da un turbo di questo climate change.

Assolutamente prima abbiamo avuto le immigrazioni economiche ed esso potremo avere immigrazioni climatiche non sono quelli di cui parliamo ora e temporanee ma proprio strutturali dei prossimi decenni, quindi sembra ovvio che é nell’interesse di tutti cercare di risolvere.

In conclusiva vogliamo proprio guardare anche alle possibilità di collaborazione per il futuro perché in una battuta Geraci, naturalmente ogni sistema affronta questa emergenza con la sua storia con le sue caratteristiche perché ovviamente il professore ci raccontava come il sistema cinese abbia alcuni tra virgolette vantaggi nella possibilità di pianificare sul lungo periodo, ovviamente né democrazia sistemi occidentali hanno un altro approccio ma l’obiettivo deve essere convergente e ancora una volta dobbiamo confrontarci con un tempo che è estremamente ridotto, il professor Sterman ma ci ha ricordato come siamo partiti in ritardo, per questo che bisogna accelerare.

Bisogna accelerare subito e dobbiamo per questo io sono un po della teoria che bisogna cooperare al di là delle tensioni geopolitiche la Cina ha come quei bicchieri a neve a secondo che è inverno estate, é il paese che inquina di più in questo momento dal punto di vista delle emissioni di co2 ma proprio per questo diciamo non immediatezza elettorale che il partito comunista cinese non ha, possono guardare il grafico che ci ha fatto del professor Sterman e per loro, per la leadership cinese, quel gap di output di GDP sarà da spinta affinché loro possano veramente dare delle misure per fermare questo aumento della temperatura, quindi dobbiamo veramente cooperare con la Cina perché è il problema principale ma è anche la soluzione principale non l’unica come ha detto appunto Sterman ma iniziamo intanto da quello più grande e nel tempo facciamo il nostro.

Abbiamo cercato qui a cargo di andare oltre quelle che sono le riflessioni più comuni talvolta anche scontate sul tema della sostenibilità, dell’energia, della transizione energetica dell’ambiente portando a galla alcune contraddizioni che ci sono ma soprattutto l’urgenza di fare concretamente, di fare a livello globale, abbiamo sentito dalla Cina come talvolta c’è e non bisogna nascondere un livello di competizione anche per la supremazia tecnologica, economica tra la cina e altre nazioni ma c’è un livello di collaborazione essenziale quando si tratta di problemi globali come questo dell’ambiente. Chiudiamo anche con la sua opinione professor Geraci.

Sì ho notato questo che mentre i politici creano problemi, gli studiosi, gli scienziati, gli economisti cercano di risolverli e quindi questa è una buona notizia. Poi un invito forse ai nostri giovani: ragazzi questo è il futuro, queste sono i settori industriali dove ci sarà domanda, speriamo non per moltissimo ma sicuramente per i prossimi decenni ingegneri, progettisti, architetti, gli scienziati, i fisici per la maggiore efficienza dei pannelli solari, di tutto anche ingegneri ambientali per cercare di gestire un po i parchi con l’ambiente, quindi questo è un po un se io avessi 17 anni inizierei questo percorso di studi, così una visione perché un problema che appunto come diceva lei ed inerzia non andrà via l’anno ventuno.

La transizione energetica comporta sicuramente dei costi lo abbiamo sentito, bisognerà investire ma al tempo stesso è anche una grande opportunità di crescita quando bisogna trasformare i propri modelli, pensate in europa abbiamo inventato noi lo smog con la prima rivoluzione industriale dell’ottocento, siamo esperti conosciamo queste tecnologie forse meglio di ogni altro al mondo e quindi qui si potrebbe anche creare opportunità di sviluppo con nuove aziende con nuovo lavoro però la priorità è quella di salvare l’ambiente, salvare il pianeta e soprattutto per salvare il futuro della specie umana, grazie ancora al professor Geraci che è stato qui a cargo insieme agli altri ospiti.

FONTI E APPROFONDIMENTI

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